12 maggio, 2021
Un progetto grintoso in cui si respira aria di casa e di famiglia: è Luxna, il nuovo micro-birrificio artigianale romano, in un quartiere in continua espansione, abitato da giovani famiglie, tra Casalotti Selva Nera.
Un'idea di Amalia Placanica che unisce sito industriale e locale destinato alla ristorazione: un concetto innovativo in cui le fasi di produzione e fruizione della birra sono concepite come unica esperienza in cui i macchinari, come in una cucina a vista, sono in vetrina. Inoltre, il piano comprende, appena la situazione di emergenza Covid lo permetterà, l’organizzazione di eventi live e privati, meeting di lavoro, spazi per il team building, percorsi degustativi con visite didattiche del laboratorio.
Il desiderio è quello di creare una linea produttiva di birre artigianali, le cui materie prime siano di origine naturale, biologica e di provenienza locale. Luxna è, infatti, fortemente legata al territorio e punta sull'utilizzo di prodotti di alta qualità a basso impatto ambientale: le materie prime sono quasi tutte a km 0, le lavorazioni incentrate su eco-sostenibilità e cura dell'ambiente, dall'inizio del ciclo produttivo fino al confezionamento con packaging 100% riciclabile.
Le linee firmate Luxna tra cui si può scegliere, per il momento, sono: Artemide (weizen), Selene (tripel), Ecate (IPA), Perseide (Pale Ale) e Pandia (Helles).
L'arte è quella di Davide Collacchi, mastro birraio romano che dopo un decennio di esperienze fuori regione, ha coronato il sogno di tornare a produrre birre nel suo territorio d'origine. Il primo assunto dei 15 che, in un futuro prossimo ma si auspica non troppo remoto, andranno a formare l'organico di Luxna.
"Il nostro scopo è creare una squadra giovane, fatta da persone che abbiano la voglia di mettersi in gioco. Creare posti di lavoro per i giovani, in un momento storico in cui sono proprio loro la categoria più svantaggiata e farlo attraverso un'attività imprenditoriale che ha da poco visto la luce rappresenta un obiettivo coraggioso".
È la scommessa di Amalia che, con il suo team tutto in famiglia, mette da parte stanchezza e difficoltà perché la voglia di ripartire si è trasformata in certezza di farcela, con la forza dell'amore per un progetto a cui non manca nulla, soprattutto il cuore.
"Vogliamo realizzare un concept innovativo - conclude Amalia -, un punto di riferimento in cui gli appassionati di birra e non solo possano incontrarsi. Appena le condizioni sanitarie lo consentiranno, saremo felici di accogliere i nostri clienti in un'area ristorazione che coniugherà cibo e birra, tradizione e innovazione tecnologica!"
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