30 Giugno, 2023
La risposta anche se un po' lenta al chatbot di OpenAI arriva da Google Bard, anche se sembrerebbe che al momento il suo lancio in Europa sia stato bloccato per motivi di privacy.
Infatti il DPC (Commissione irlandese per la protezione dei dati) ha sollevato dubbi e preoccupazioni sulla mancanza di una documentazione in termini di
conformità alle normative dell'UE.
"Meet Bard: your creative and helpful collaborator, here to supercharge your imagination, boost your productivity, and bring your ideas to life."
Questo è il messaggio che compare se si apre la homepage di Bard. Si presenta in modo caldo e colloquiale, come una persona con cui conversare,
anche se al momento è in fase beta e non è ancora supportato nel nostro Paese, ma premette altissime potenzialità.
Se vogliamo cercare delle differenze con ChatGpt possiamo dire che innanzitutto utilizzano dei modelli linguistici differenti,
infatti Google utilizza LaMDA (Language Model for Dialogue Applications) e PaLM2. Inoltre Bard può attingere le informazioni dal Web,
restando sempre aggiornato e capace di perfezionarsi. Grazie al machine learning infatti è in grado, sulla base di algoritmi, di apprendere automaticamente nuove nozioni.
Anche se non è ancora possibile utilizzarlo in Europa, Google ha già distribuito il suo modello di AI generativa in 180 paesi, tra cui gli Stati Uniti e
il Regno Unito e come ChatGPT, Bard utilizza l'intelligenza artificiale per fornire risposte conversazionali simili a quelle umane in base alle richieste
fatte dall'utente. Peccato che solo il 9% degli utenti del mondo usa Bard, secondo il sondaggio di Morgan Stanley condotto su 2.000 persone e incentrato
sull'utilizzo dell'Intelligenza artificiale.
Chissà se questa intelligenza artificiale in grado di dialogare con gli utenti verrà applicata a ogni soluzione dell'ecosistema Google:
scrittura delle e-mail, gestione del calendario, mappe, documenti, assistenti virtuali, smart speaker. Saremo curiosi di scoprirlo!
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